04/02/2017
Il Parlamento russo, il 27 gennaio,
ha approvato in maniera definitiva e a larghissima maggioranza (380 voti
a favore e tre contrari), il controverso disegno di legge finalizzato
ad alleviare il trattamento sanzionatorio relativo ad alcune tipologie
di abusi commessi in famiglia.
Se tale bozza venisse approvata anche
in Senato e sottoscritta dal presidente Vladimir Putin, allora
diventerebbe definitivamente legge
La proposta di legge, avanzata e
sostenuta peraltro anche dalla senatrice conservatrice Yelena Mizulina,
avrebbe la dichiarata finalità di “creare famiglie forti” mediante la
depenalizzazione di alcune ipotesi di maltrattamenti in famiglia
(considerati reati “anti-familiari”), rendendoli semplici illeciti
amministrativi soggetti soltanto ad una mera sanzione amministrativa e
non al trattamento sanzionatorio proprio delle fattispecie criminose
previste e punite dal codice penale.
Solo in caso di condotta
reiterata e di precedente condanna, si tratterebbe di reato (fattispecie
penalmente rilevante) e il colpevole sarebbe, quindi, sottoposto ad una
pena detentiva.
Il disegno di legge è stato ampiamente e aspramente
criticato da più fronti: da Amnesty International che lo ha definito “un
tentativo nauseante di legalizzare le violenze domestiche, su cui le
autorità russe per molti anni hanno preferito chiudere un occhio”, dalle
Nazioni Unite che già in passato avevano criticato la Russia
evidenziando la scarsa incapacità di promuovere i diritti delle donne, e
dal Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, che
sin dalla prima formulazione di tale bozza ha manifestato la propria
preoccupazione per una proposta legislativa considerata un evidente
passo indietro.
La bozza di legge, che secondo i sondaggi resi noti
dalle autorità russe sembrerebbe raccogliere il favore della
popolazione, ha suscitato forti critiche e reazioni anche da parte del
mondo del web, in particolare su Facebook è stata convocata per il 4
febbraio a Mosca una manifestazione contro l’iniziativa parlamentare
intitolata “Manifestazione per i valori della famiglia”.
La
preoccupante, ma purtroppo non del tutto sorprendente, presa di
posizione della Russia nei confronti della violenza domestica, che pare
tornare ad essere considerato un terrificante “affare di famiglia” nei
confronti del quale la Russia di Putin decide di chiudere entrambi gli
occhi, è in totale controtendenza con le linee guida delle
organizzazioni internazionali, finalmente sempre più attente sia dal
punto di vista della prevenzione sia della repressione dei colpevoli di
tali abusi.
La violenza di genere è un fenomeno che deve interessare
tutti, partendo dalla fondamentale sensibilizzazione delle giovani
generazioni, è un pericoloso campo minato nei confronti del quale c’è
ancora molto da fare senza abbassare mai la guardia, tanti passi avanti
ancora da compiere, soprattutto dopo preoccupanti scivoloni come quello
avvenuto il 27 gennaio in Russia.
Avv. Laura Cavanna
Volontaria presso il centro antiviolenza Telefono Rosa di Piacenza – Associazione Città delle Donne
Tecnico nominato presso l’Osservatorio Nazionale sulla violenza di Genere presso il Ministero delle Pari Opportunità